martedì 3 novembre 2015

Balli di gruppo: riflessione


Ho letto oggi una lettera pubblicata in rete in .pdf  e che trovate qui (se nel frattempo non viene eliminata) 

pensaci bene ... anche questo è ballo di gruppo
Ho letto con attenzione e devo ammettere che l'autore non ha tutti i torti!
Chi si ferma a osservare la massa che balla non può che arrivare alle sue stesse conclusioni!

Non ho voglia di recriminare per l'ennesima volta con questo articolo, la mediocrità con cui alcuni istruttori portano avanti il loro lavoro,  e la sufficienza con cui sceglie chi si iscrive ai corsi di ballo di questi istruttori.
Chi ci tiene a se stesso evita come la peste gli ambienti frequentati da questi personaggi, istruttori o allievi che siano.

Voglio piuttosto parlare del ballo sotto un altro punto di vista.
Molte persone non sono così disinvolte da lasciarsi andare a movimenti estemporanei, ma non per questo dovrebbero essere destinate a rinunciare a un'attività ricreativa come il ballo!

Sopratutto il ballo coreografico sincronizzato ha molti vantaggi, tra cui proprio per la sua caratteristica di avere figure ben definite, da' sicurezza alla persona che si esibisce,  che percepisce di muoversi armoniosamente e sentirsi "intonata" al ritmo.

Riuscire a ballare sincronicamente con altre persone, in coppia o in team, non è gratificazione da poco,  sopratutto in un mondo in cui è difficile andare d'accordo anche mantenendo le "distanze di sicurezza"!

Insomma ... l'ideale sarebbe che la persona impari le figure e le interiorizzi in modo da applicarle al ritmo automaticamente, e possa lasciarsi andare al suo personale stile senza bisogno di concentrarsi sui piedi degli altri.

Ma quante persone anelano a questo risultato?



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